Manilla Road “Crystal Logic” (1983-Black Dragon)
Mark Shelton può
essere considerato a tutti gli effetti se non “il”almeno “uno”dei padri
putativi dell’Epic Metal,quel particolare stile di Metal capace di narrare
epiche gesta di antiche e leggendarie età remote e ancestrali che si perdono
negli abissi del tempo e nelle zone del crepuscolo dell’immaginazione
umana,sempre desiderosa di riscoprire le proprie origini più mistiche e
improbabili.Come diceva il padre della Sword & Sorcery e dell’ Heroic
Fantasy,R.E.Howard,alla fine sarà comunque la barbarie a trionfare poiché la
civiltà è soltanto un capriccio dell’umanità. In tale ottica il sound
eternamente “old school”della band di Wycthyta sarà sempre paradossalmente
attuale,proponibile e efficace,a dispetto dei progressi operati dalla
tecnologia e dalle bands di “modern metal”,poiché racchiude in quei solchi che sanno
di antico e di atemporale,un’epicità sanguigna che è l’essenza stessa
dell’Heavy-Metal,ossia di un genere capace di trionfare proprio quando tutta la
tecnologia sarà inutile,quando la fine dei tempi sarà una dura realtà e solo i
più forti sopravviveranno.Come la “Volontà di Potenza”nietzcheana così magnificamente
espressa in quel capolavoro cinematografico che è “Conan il Barbaro”del geniale
John Milius,il metaller è l’incarnazione perfetta del guerriero spirituale che
non ha paura della caduta della civiltà forte della sua anima d’acciaio e
passionale capace di vincere le più totali avversità,quindi l’Epic Metal non è
altro che lo spirito più profondo e battagliero di questa sacra musica e per
certi versi anche il suo lato più mistico e filosofico.”Crystal Logic”segna la
definitiva messa a fuoco dell’Epic insieme ai debutti in simultanea dei futuri
Re dell’Epic newyorkese più mainstream,ossia Manowar & Virgin Steele.Le
liriche di Shelton sono l’opera di un vero guerriero bardo moderno capace di
unire in maniera unica e irripetibile diverse fonti mitologiche,mistiche &
magiche nonché storiche all’occorenza,facendo convivere il pantheon nordico con
il ciclo arturiano e le inquietanti visioni cosmiche e orrorifiche di
H.P.Lovecraft con i terrori mistici di E.A.Poe,senza dimenticare il senso
dell’avventura e della potenza espressiva di R.E.Howard.Il tutto accompagnato
da un flavour positivo e costruttivo,il senso stesso dell’Epic che si
sintetizza in quel grido di battaglia che è il”mai arrendersi!”.I riffs energici
e a tratti anche spettrali(al limite del Doom,genere talvolta confinante con
l’Epic più ossianico e sognante),i lunghi solos psichedelici quasi hendrixiani
e le melodie evocative sono la ciliegina sulla torta che rendono questo album
un capolavoro immortale e magico capace di reggere alla grande il trascorrere
del tempo e ammaliare intere nuove generazioni di adepti.Da avere anche la
magnifica riedizione della Golden Core Records,un doppio album pieno di
chicche,duetti in sede live(come con la carismatica Marta Gabriel dei metallers
polacchi Cristal Vyper),una fantastica interpretazione in chiave moderna di
“Dreams of Eschaton”da parte dei misconosciuti Viron e altre sorprese.Anno
Domini dell’Epic Metal!
Antonio Giorgio
Altri ascolti:”Open the
Gates”/”The Deluge”/”The Courts of Chaos”/”Out of Abyss”/”Atlantis Rise”/”Gates
of Fire”/"Mysterium"
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