Candlemass “Nightfall” (1985-Active Records)
L’epico
debutto dei Candlemass“Epicus Doomicus Metallicus”diede inizio a un nuovo
sottogenere di Heavy-Metal noto come Epic Doom Metal(le cui tracce in germe e a
tratti erano già presenti negli storici Epic Metallers Manilla Road e Cirith
Ungol, se non addirittura in qualche
passaggio dei Manowar)che di sicuro traeva origine dai Sabbath formato Dio
di”Heaven & Hell”&”Mob Rules”,ma con meno propensioni melodiche e più
vicini a armonie gotiche & darkeggianti.“Nightfall”rappresenta a tutt’oggi la magnum opus definitiva della
creatura del geniale leader & bass-player,novello Steve Harris del
Doom,Leif Edling.Un concentrato di epicità,misticismo,mitologia e magia,il tutto da una
prospettiva dell’esistenza non propriamente esaltante,ma anzi tendente all’autocommiserazione,se pur venata da una qualche speranza di una superiore
vita ultraterrena,grazie anche alla non nascosta fede cristiana del nuovo
vocalist Messiah Marcolin,proveniente dai Mercy e dotato di una voce
potente,espressiva e operistica,con tratti teatrali alla Gillan o addirittura
alla King Diamond,ma senza l’uso del falsetto che copre di ridicolo il danese e
soprattutto senza riferimenti alcuni a satanismo & occultismo.
La proposta della band è
nobile come quella dei più mistici e ossianici Black Sabbath, seria potremmo
dire e pur avendo atmosfere Fantasy/Horror in molte songs,non cade mai in un
infantile elogio a Satana e alle forze oscure.Marcolin dimostra con quest’album che la band ha trovato il suo singer
definitivo,una personalità piena di carisma con un timbro che a tratti può
ricordare stranamente Ozzy Osbourne,ma come detto con una potenza e un lirismo
di ben altra natura,degna di un Ronnie James Dio al top,pur avendo
un’estensione più baritonale perfetta per il Doom e per le tetre atmosfere
create da Eidling e soci.L’opener è
la breve intro”Gothic Stone”,che avrebbe dovuto essere il titolo dell’album poi
modificato per adattarlo al magnifico dipinto de”Il Viaggio della Vita”di
Thomas Cole(“Old Age”),tetralogia di dipinti di cui verrà usato anche”Youth”per”Ancient
Dreams”(il più debole della tetralogia targata Marcolin,con il magico
concept”Tales of Creation”che per poco non supera”Nightfall”),seguita da una
delle migliori songs scritte da Edling,la fantasy-gotica”The Well of Souls”(esiste
anche una band doom americana con lo stesso nome),visionaria e orrorifica con
un riff perfetto e un chorus memorabile e ispirata in parte a”I Predatori
dell’Arca Perduta”a riguardo del pozzo delle anime.Belle le brevi strumentali dell’album che danno una senso
cinematografico all’opera che non è un concept,ma un libro contenente storie
fantastiche capaci di trasportare l’ignaro ascoltatore in un mondo più bello e
più vasto per quanto a tratti cupo,ma mai in fondo privo di luce(a differenza
dei futuri albums di un Edling meno immaginifico e più realista e talvolta
nichilista);così sia”Codex Gigas”,il remake metallico della”Marcia Funebre”di
Chopin(“Marche Funebre”,che rafforza il legame stretto tra Metal &
Classica)e la conclusiva”Black Candles” (l’unico contributo all’album del
virtuoso Mike Wead,che in origine era il chitarrista solista della band prima
di Lars Johansson,altra rivelazione dell’album,capace di portare un solismo
virtuosistico e malmsteeniano al genere,sempre tacciato di essere poco
tecnico)danno il giusto contributo strumentale e atmosferico all’album.“At Gallows End”è un’altra di quelle songs memorabili e tra le più
melodiche del mai troppo melodico Leif Edling,una specie di”Hallowed be thy
Name”in versione Doom, poiché narra delle ultime ore di un condannato a
morte,per la precisione dovrà essere impiccato.Il tema della Morte non è solo uno dei massimi “topics”di tutto
l’Heavy-Metal,ma la ragion d’essere del Doom stesso,originatosi proprio con
la”Death Song”per eccellenza,ossia “Black Sabbath” dell’omonima band
dall’omonimo e irripetibile debutto; così tutto l’album se ha un leit-motiv è
nella Visione della Signora Oscura sotto varie forme e da diverse
prospettive,non sempre foriera di funesti presagi,anzi vera & propria,se
non unica,ancora di Salvezza,Saggezza & Redenzione.Difatti”Samarithan”rappresenta
per molti la definitiva Candlemass-song(basta pensare all’amore nei suoi
riguardi dei figli più diretti della band di Edling,ossia i doomsters americani
Solitude Aeternus,il cui singer Robert Lowe diverrà futuro interprete delle
creazioni edlinghiane),grazie ad un testo di derivazione biblica e cristiana,
capace di visualizzare perfettamente il senso misticheggiante e soprannaturale
della cover con una storia ricca di pathos e melodie mai così belle e
evocative,a tratti classicheggianti.
“Dark
are the Veils of Death”è un chiaro omaggio alla doomy “The Veils of Negative
Existence”dei padri dell’Epic-Metal Manilla Road,tuttavia se ne discosta grazie
a un perfetto bilanciamento tra power riffs e altri doom,creando a tutti gli
effetti una nuova definizione,Power-Doom appunto:vi sembrerà di varcare la
soglia di un mondo”ai confini della realtà”dove tutto è sia oscuro che
colorato,al di là del Paradiso e dell’Inferno in una Zona del Crepuscolo dove
Fantasia & Realtà sono unite.In effetti una song che anticiperà
quel “trip immaginifico e ultraterreno”che sarà il magnifico”Tales of
Creation”,con il suo concept di Angeli Caduti in cerca di Redenzione e del
significato ultimo dell’ Esistenza.Chiudono”Mourner’s Lament”(vero e proprio epitaffio di un padre verso un
figlio scomparso prematuramente,ma che vive in lui nel profondo della sua anima)
e “Bewitched”,song ispirata al famoso”Pifferaio di Hamlin”,qui reso in versione
appunto Doom’n’Gloom,con un’altra gran melodia e un superbo Marcolin,elemento
cardine del successo artistico oltre che di pubblico dell’album.
Da ricordare anche la straordinaria produzione dell’album,che è capace di donargli un suono epico,spaziale e arcano,poi ribadito e forse anche superato nel visionario”Tales of Creation”,ma a conti fatti quest’album è la Bibbia definitiva dell’Epic Doom.
Antonio Giorgio
Altri Ascolti:”Epicus Doomicus Metallicus”/”Tales of Creation”/”Dactilys Glomerata”/”Candlemass”/”Death Magick Doom”/Psalm of the Dead”
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