domenica 20 settembre 2015

    Iron Maiden “Powerslave” (1984-Emi Music)
Difficile scegliere un album tra i tanti capolavori rilasciati da Harris e soci,considerando che anche la produzione recente con albums come i magnifici”Brave New World”&”Dance of Death”è di rilievo,ma alla fine scelgo”Powerslave”,che pur non essendo necessariamente il migliore,di sicuro ha da sé un potenziale enorme in quanto a epicità e drammaticità e anche una certa versatilità di contenuti e atmosfere.
Inoltre il riferimento all’antico Egitto rende la stessa mascotte Eddie più “misticheggiante”e meno orrorifica/machiettosa con un gran lavoro di Derek Riggs sui gialli/oro e sui blu(i colori ufficiali del Golden Metal! Saggezza & Visione!!)e nei dettagli in generale,ancor più moltiplicati nel successivo e fantascientifico(ma controverso)”Somewhere in Time”.       
L’iniziale”Aces High”è la classica song d’apertura col botto,con le sue tematiche militaristiche e anche patriottiche(ma direi universali visto il tema trattato della seconda Guerra Mondiale,nel video introdotta dal commovente  e memorabile discorso di Churchill alla Nazione e alle Truppe Alleate),con dei crescendo da brivido nel chorus e ritmiche serrate e veloci,con un Dickinson straordinariamente liricheggiante e teatrale con note alla Gillan. “2 Minutes to Midnight”cambia totalmente registro e si sposta su ritmiche più Heavy-Rock con un testo tra spy-story e Horror potremmo dire da guerra fredda (anche qui a corredare la song vi è un altro bellissimo video molto british style alla Dennis Wheatley come ambientazione)e anch’essa ha un ritornello favoloso e perfetto.La breve strumentale ”Losfer Words(Big ‘Orra)”è un ottimo interludio più progressivo alla battagliera”Flash of the Blade”,usata in maniera non perfettamente appropriata ma efficace nel cult Horror di Argento”Phenomena”nelle scene del serial-killer,mentre la song ha un testo fantasy epico specchio della passione di Dickinson per la scherma e con riferimenti al medioevo e a San Giorgio & il Drago(a sua volta memore dell’Arcangelo Michele e del Diavolo/Bestia).
L’atmosfera epica dell’album permette a Dickinson di far “volare”la sua ugola d’oro e di essere anche più pulito del solito e in”The Duellists”crea un bellissimo ritornello pieno di pathos e epos,mentre i testi sono riferiti al bellissimo film,opera prima,di Riddley Scott,visionario regista di cult come “Blade Runner” e ”Gladiator” (vincitore di vari premi oscar).                    
“Back in the Village”è la parte due di”The Prisoner”e pur non raggiungendo lo stesso livello,è un altro episodio piacevole che prepara ai due punti focali dell’album:la title-track”Powerslave”che presenta inedite influenze egiziane nelle melodie del riff scritto da Dickinson e fantastiche armonizzazioni vocali rare da parte del grande singer,mentre i testi sono una metafora di come il potere schiavizzi più che rendere liberi e l’altro punto focale e capolavoro dell’album e dell’’intera discografia maideniana è il poema epico”The Rime of the Ancient Mariner”, ispirata all’omonimo componimento poetico del romantico visionario Samuel Coleridge.       Questa song ha tutte le caratteristiche dei Maiden riunite in un’unica lunga suite,ossia epicità,misticismo,atmosfere Horror,lirismo e drammaticità apocalittica:niente male no? Le melodie di ogni passaggio rimangono impresse indelebilmente e anche Coleridge è citato testualmente in alcuni versi,specie nell’incantata e stregata parte centrale,piena di atmosfera e terrore “oceanico”degno di un William Hope Hodgson e di bands psichedeliche come i connazionali High Tide,ma la morale finale della song è il semplice rispetto che si deve ad ogni creatura vivente e non,poiché tutto è connesso,non diventando quindi “schiavi del Potere”che ci illudiamo di avere esclusivamente.
                                                  Antonio Giorgio

Altri Ascolti:”Iron Maiden”/”The Number of the Beast”/”Piece of Mind”/”Seventh Son of a Seventh Son”/”Brave New World”/Dance of Death”/” The Book of Souls”                       




Nessun commento:

Posta un commento