martedì 11 settembre 2018



 INTERVISTA A CURA DI MAURIZIO DE PAOLA (ROCK HARD SETTEMBRE 2017)
VERSIONE INTEGRALE
1 – Questo progetto Golden Metal è nato molto tempo fa. puoi dirci come si è sviluppato ed evoluto in questi anni prima di arrivare alla sua realizzazione?
Prima di tutto saluto te Maurizio e tutti i lettori di”Rock Hard”.In effetti come tu stesso hai anticipato,la genesi dell’album è stata piuttosto lunga e ha avuto varie incarnazioni.Era partito come un progetto da band,ma poi si è trasformato in progetto solista perché credo che alla fine un titolo come “Golden Metal”e tutto quello che c’è dietro come “filosofia”non poteva che venir fuori come prodotto “d’autore”. Per strada ho perso vari musicisti e incontrato altri nuovi e la cosa continua tutt’ora per la preparazione del prossimo album.Ad ogni modo ogni musicista che ha partecipato all’album ha dato il suo contributo significativo lasciando il suo marchio personale,alla fine è un lavoro di squadra con me come regista e supervisore del tutto oltre che autore di tutti i brani.
2 – Il progetto è un concept ispirato alla filosofia alchemica di realizzazione e trasformazione interiore. Perché questo interesse? E come hai suddiviso all'interno del disco le fasi nel nigredo,albedo e rubedo?
Vorrei precisare che l’aspetto”alchemico”per quanto importante non è il vero motore principale del tutto.L’ho usato come aspetto simbolico/filosofico per far intendere come in effetti chi sbeffeggia o ironizza con malevolenza su questo genere “sacro”che è il Metal(preferisco usare il solo sostantivo Metal senza aggettivi che sono sempre soggettivi come il mio”Golden”d’altronde)non sia altro che un povero mentecatto,perché grandi poeti e pensatori come Blake o anche mistici come Yogananda hanno più volte lodato le qualità”nobili”del Metallo che è simbolo di Bellezza,Potenza e Conoscenza. L’Alchimia è “Scienza dei Metalli”è quindi già da questo s’intende come il Metallo è più che nobilitato a forma di studio e conoscenza.L’obiettivo dell’Alchimia è quello di giungere all’Oro dopo varie fasi di trasmutazione dei metalli vili in nobili,quindi in sostanza il mio”Golden Metal”è anche un modo per capire come io stesso abbia cercato di trasformare tutto ciò che ho assimilato di nobile o meno del Metal e oltre,in un qualcosa di nuovo e spero”dorato”.Quindi i vari sottogeneri del Metal che si odono nelle canzoni una diversa dall’altra,rappresentano proprio le varie fasi di nigredo,rubedo e albedo (senza ordine ben preciso).IL Metal è musica per tutti e per nessuno per dirla alla Nietzsche.

3 – Quali sono i personaggi principali del concept? come ti sei immedesimato vocalmente in loro?
Il personaggio principale è il musicista/artista Gabriel Raven,che è alla ricerca delle verità più importanti dell’esistenza ma anche del giusto riconoscimento artistico e dell’equilibrio nella vita sentimentale.Il concept(nato dalle canzoni e non viceversa come è solito)ruota attorno a questa sua ricerca spirituale che si svolge in un mondo immateriale e immaginifico nel quale “precipita”dopo aver varcato la “soglia”che separa il mondo reale da esso attraverso un cimitero abbandonato con cattedrale annessa. In questo mondo incontra il suo mentore artistico William Blake che fa da “Virgilio”attraverso le varie  tappe che si svolgono tra passato,presente e futuro incontrando altri artisti e pensatori come Rossetti e Marx,fugure mitiche come la Signora con la Falce e addirittura il leggendario Ermete Trismegisto.In tutto questo fa eco la presenza/assenza dell’amata di Gabriel Annabel Hope,personaggio chiave e “aureo”.Ho interpretato ogni personaggio perché questo è un album Metal e non un’Opera o un Musical e quindi è stata un’ulteriore sfida,anche vocale e interpretativa.

4 – L’album è stato suonato da molti ospiti. Come hai diviso con loro la fase compositiva? Hai fatto tutto da solo dal punto di vista della scrittura oppure è stato determinante anche il contributo degli altri?
In effetti mettere insieme tanti musicisti non è stato per niente facile,ma credo abbia giovato alla ricchezza di stili e al carattere eterogeneo dell’album che come detto tocca diversi sottogeneri del Metal e altro.Però è stato di grande aiuto compositivo l’apporto chitarristico di Enrico Di Marco,con il quale il progetto ha ripreso vita dopo un periodo di ricerca di nuovi musicisti.In passato mi avevano aiutato due tastieristi,ma alla fine le songs sono state tutte elaborate e rielaborate da me medesimo.
5 – Musicalmente, i principali riferimenti sonori sembrano essere l’heavy rock di Dio e Black Sabbath degli anni ottanta, misti al moderno power-epic (Forever We Are One, The Reaper). Sei d’accordo? Come definiresti il sound generale del disco?
Non posso proprio darti torto caro Maurizio! In effetti sono un grande amante di Tony Iommi in particolare per quanto concerne il lato chitarristico e compositivo,perché lo trovo un chitarrista creativo e che bada al sodo,non si perde in divagazioni virtuosistiche e fini a sé stesse come chitarristi magari più preparati.E poi amo la sua versatilità,cosa fondamentale per non annoiare e essere più imprevedibili.E poi Iommi è il vero creatore della nostra amata musica!!! Direi di aver combinato il suono e l’architettura iommiana a cose appunto più moderne come dici come l’Epic Metal di David Defeis e dei suoi Virgin Steele e qualcosa di più prog alla Dream Theater(ma senza avventurarmi in brani ultra-complessi)e volendo anche più Melodic alla Fifth Angel e Power/Symphonic alla Kamelot Khan-era.  Per il concept non posso poi dimenticare il grande Paul O’Neill.Ma c’è anche altro e il tutto è appunto ”Golden Metal” che come dice Ermete Trismegisto nella Tavola Smeraldina:”Com’è in Alto così in Basso”.

6 – Come mai hai deciso di inserire un cd bonus di cover all’abum? Con quali criteri le hai scelte?
Il cd bonus che è presente solo nella versione digitale denominata”Golden Deluxe Edition”(ci sono altri extra)è un regalo per chi compra questa versione,un modo per mostrare il mio lato di semplice attore e interprete,perché in effetti io nasco in primis come singer e poi come songwriter,il che è stato possibile proprio grazie al mio amore per certi compositori e certe bands.Poi ci sono anche songs che ho registrato per audizioni per me molto importanti come Kamelot & Conception.,le bands di Roy Khan,di sicuro una delle mie più grandi influenze vocali e non solo.C’è anche la song(“I Will Come for You”) registrata per il Tributo ai Virgin Steele uscito negli States e le altre songs sono state fatte per il puro piacere di farlo.Sono songs Metal che reputo in qualche modo”dorate”.
7 – Quali sono stati i cantanti del passato che ti hanno influenzato ed ispirato di più?
Come detto Roy Khan è tra i più importanti per vari motivi anche extra-musicali,poi direi Tony Martin che è stato il mio primo contatto di un certo peso grazie a Giuntini e Mollo,quindi gente come Geoff Tate per la tecnica e l’espressività,David Defeis per il carisma e l’estro,Ronnie James Dio per la sua passione e carica emotiva/poetica,Bruce Dickinson per la capacità di evolversi e la dinamicità teatrale dal vivo e l’elenco potrebbe continuare all’infinito.L’importante per me è sperare di aver trovato una mia cifra stilistica che però non deve essere ingabbiata in un qualcosa di prestabilito.Evolve come evolvo io come persona e artista.

8 – In passato, hai sostenuto diverse audizioni per unirti ad alcuni gruppi internazionali come Kamelot, Royal Hunt e Concpetion. Qual è stata quella a cui sei stato più vicino all'ingresso in pianta stabile?
Senza dubbio l’audizione per il combo di Tampa,per i quali ho registrato ben quattro brani presenti nel cd bonus.E’ stata un po’ come il culmine delle mie esperienze in tal senso,partite in sordina per il gusto di mettermi in discussione nel 2006 con gli svedesi Lost Horizon.Per i Royal Hunt già mi sembrava il massimo,ma poi c’è stato un “preludio”con i Conception,l’altra ex-band di Khan e mai avrei pensato che subito dopo potesse succedere che il singer norvegese abbandonasse all’improvviso la band americana all’epoca(2010)al culmine della sua popolarità.E come sai la vita è imprevedibile e così mi sono trovato ad accarezzare l’ide di poter rimpiazzare un singer che all’epoca era così importante per il sottoscritto.Tra l’altro avevano come rimpiazzo live temporaneo Fabio Lione e la cosa lasciava ben sperare che  tendessero verso la scelta di un altro italiano.Ma alla fine è andata com’è andata e hanno scelto un singer scandinavo come Khan ma che purtroppo secondo me,in tutta onestà,non è all’altezza del suo predecessore e mi sembra un po’ forzato in quel ruolo,ma magari si troverà meglio in futuro o potrebbe tornare Khan stesso.Tutto è possibile,il futuro è sempre un’incognita.                                                                                                     
Ti ringrazio della bella e stimolante intervista Maurizio,ti auguro una buon fine estate e a risentirci presto spero!

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