INTERVISTA A CURA DI MAURIZIO DE PAOLA (ROCK HARD SETTEMBRE 2017)
VERSIONE INTEGRALE
1 – Questo progetto Golden Metal è nato molto tempo fa. puoi dirci come si
è sviluppato ed evoluto in questi anni prima di arrivare alla sua
realizzazione?
Prima di tutto saluto te Maurizio e tutti i lettori
di”Rock Hard”.In effetti come tu stesso hai anticipato,la genesi dell’album è
stata piuttosto lunga e ha avuto varie incarnazioni.Era partito come un
progetto da band,ma poi si è trasformato in progetto solista perché credo che
alla fine un titolo come “Golden Metal”e tutto quello che c’è dietro come
“filosofia”non poteva che venir fuori come prodotto “d’autore”. Per strada ho
perso vari musicisti e incontrato altri nuovi e la cosa continua tutt’ora per
la preparazione del prossimo album.Ad ogni modo ogni musicista che ha
partecipato all’album ha dato il suo contributo significativo lasciando il suo
marchio personale,alla fine è un lavoro di squadra con me come regista e
supervisore del tutto oltre che autore di tutti i brani.
2 – Il progetto è un concept ispirato alla filosofia alchemica di
realizzazione e trasformazione interiore. Perché questo interesse? E come hai
suddiviso all'interno del disco le fasi nel nigredo,albedo e rubedo?
Vorrei precisare che l’aspetto”alchemico”per quanto
importante non è il vero motore principale del tutto.L’ho usato come aspetto
simbolico/filosofico per far intendere come in effetti chi sbeffeggia o
ironizza con malevolenza su questo genere “sacro”che è il Metal(preferisco
usare il solo sostantivo Metal senza aggettivi che sono sempre soggettivi come
il mio”Golden”d’altronde)non sia altro che un povero mentecatto,perché grandi
poeti e pensatori come Blake o anche mistici come Yogananda hanno più volte lodato
le qualità”nobili”del Metallo che è simbolo di Bellezza,Potenza e Conoscenza.
L’Alchimia è “Scienza dei Metalli”è quindi già da questo s’intende come il
Metallo è più che nobilitato a forma di studio e conoscenza.L’obiettivo
dell’Alchimia è quello di giungere all’Oro dopo varie fasi di trasmutazione dei
metalli vili in nobili,quindi in sostanza il mio”Golden Metal”è anche un modo
per capire come io stesso abbia cercato di trasformare tutto ciò che ho
assimilato di nobile o meno del Metal e oltre,in un qualcosa di nuovo e
spero”dorato”.Quindi i vari sottogeneri del Metal che si odono nelle canzoni
una diversa dall’altra,rappresentano proprio le varie fasi di nigredo,rubedo e
albedo (senza ordine ben preciso).IL Metal è musica per tutti e per nessuno per
dirla alla Nietzsche.
3 – Quali sono i personaggi principali del concept? come ti sei
immedesimato vocalmente in loro?
Il personaggio principale è il musicista/artista
Gabriel Raven,che è alla ricerca delle verità più importanti dell’esistenza ma
anche del giusto riconoscimento artistico e dell’equilibrio nella vita
sentimentale.Il concept(nato dalle canzoni e non viceversa come è solito)ruota
attorno a questa sua ricerca spirituale che si svolge in un mondo immateriale e
immaginifico nel quale “precipita”dopo aver varcato la “soglia”che separa il
mondo reale da esso attraverso un cimitero abbandonato con cattedrale annessa.
In questo mondo incontra il suo mentore artistico William Blake che fa da
“Virgilio”attraverso le varie tappe che
si svolgono tra passato,presente e futuro incontrando altri artisti e pensatori
come Rossetti e Marx,fugure mitiche come la Signora con la Falce e addirittura
il leggendario Ermete Trismegisto.In tutto questo fa eco la presenza/assenza
dell’amata di Gabriel Annabel Hope,personaggio chiave e “aureo”.Ho interpretato
ogni personaggio perché questo è un album Metal e non un’Opera o un Musical e
quindi è stata un’ulteriore sfida,anche vocale e interpretativa.
4 – L’album è stato suonato da molti ospiti. Come hai diviso con loro la
fase compositiva? Hai fatto tutto da solo dal punto di vista della scrittura
oppure è stato determinante anche il contributo degli altri?
In effetti mettere insieme tanti musicisti non è stato
per niente facile,ma credo abbia giovato alla ricchezza di stili e al carattere
eterogeneo dell’album che come detto tocca diversi sottogeneri del Metal e
altro.Però è stato di grande aiuto compositivo l’apporto chitarristico di
Enrico Di Marco,con il quale il progetto ha ripreso vita dopo un periodo di
ricerca di nuovi musicisti.In passato mi avevano aiutato due tastieristi,ma
alla fine le songs sono state tutte elaborate e rielaborate da me medesimo.
5 – Musicalmente, i principali riferimenti sonori sembrano essere l’heavy
rock di Dio e Black Sabbath degli anni ottanta, misti al moderno power-epic
(Forever We Are One, The Reaper). Sei d’accordo? Come definiresti il sound
generale del disco?
Non posso proprio darti torto caro Maurizio! In effetti
sono un grande amante di Tony Iommi in particolare per quanto concerne il lato
chitarristico e compositivo,perché lo trovo un chitarrista creativo e che bada
al sodo,non si perde in divagazioni virtuosistiche e fini a sé stesse come
chitarristi magari più preparati.E poi amo la sua versatilità,cosa fondamentale
per non annoiare e essere più imprevedibili.E poi Iommi è il vero creatore
della nostra amata musica!!! Direi di aver combinato il suono e l’architettura
iommiana a cose appunto più moderne come dici come l’Epic Metal di David Defeis
e dei suoi Virgin Steele e qualcosa di più prog alla Dream Theater(ma senza
avventurarmi in brani ultra-complessi)e volendo anche più Melodic alla Fifth
Angel e Power/Symphonic alla Kamelot Khan-era.
Per il concept non posso poi dimenticare il grande Paul O’Neill.Ma c’è
anche altro e il tutto è appunto ”Golden Metal” che come dice Ermete
Trismegisto nella Tavola Smeraldina:”Com’è in Alto così in Basso”.
6 – Come mai hai deciso di inserire un cd bonus di cover all’abum? Con
quali criteri le hai scelte?
Il cd bonus che è presente solo nella versione
digitale denominata”Golden Deluxe Edition”(ci sono altri extra)è un regalo per
chi compra questa versione,un modo per mostrare il mio lato di semplice attore
e interprete,perché in effetti io nasco in primis come singer e poi come
songwriter,il che è stato possibile proprio grazie al mio amore per certi
compositori e certe bands.Poi ci sono anche songs che ho registrato per
audizioni per me molto importanti come Kamelot & Conception.,le bands di
Roy Khan,di sicuro una delle mie più grandi influenze vocali e non solo.C’è
anche la song(“I Will Come for You”) registrata per il Tributo ai Virgin Steele
uscito negli States e le altre songs sono state fatte per il puro piacere di
farlo.Sono songs Metal che reputo in qualche modo”dorate”.
7 – Quali sono stati i cantanti del passato che ti hanno influenzato ed
ispirato di più?
Come detto Roy Khan è tra i più importanti per vari
motivi anche extra-musicali,poi direi Tony Martin che è stato il mio primo
contatto di un certo peso grazie a Giuntini e Mollo,quindi gente come Geoff
Tate per la tecnica e l’espressività,David Defeis per il carisma e
l’estro,Ronnie James Dio per la sua passione e carica emotiva/poetica,Bruce
Dickinson per la capacità di evolversi e la dinamicità teatrale dal vivo e
l’elenco potrebbe continuare all’infinito.L’importante per me è sperare di aver
trovato una mia cifra stilistica che però non deve essere ingabbiata in un
qualcosa di prestabilito.Evolve come evolvo io come persona e artista.
8 – In passato, hai sostenuto diverse audizioni per unirti ad alcuni gruppi
internazionali come Kamelot, Royal Hunt e Concpetion. Qual è stata quella a cui
sei stato più vicino all'ingresso in pianta stabile?
Senza dubbio l’audizione per il combo di Tampa,per i
quali ho registrato ben quattro brani presenti nel cd bonus.E’ stata un po’
come il culmine delle mie esperienze in tal senso,partite in sordina per il
gusto di mettermi in discussione nel 2006 con gli svedesi Lost Horizon.Per i
Royal Hunt già mi sembrava il massimo,ma poi c’è stato un “preludio”con i
Conception,l’altra ex-band di Khan e mai avrei pensato che subito dopo potesse
succedere che il singer norvegese abbandonasse all’improvviso la band americana
all’epoca(2010)al culmine della sua popolarità.E come sai la vita è
imprevedibile e così mi sono trovato ad accarezzare l’ide di poter rimpiazzare
un singer che all’epoca era così importante per il sottoscritto.Tra l’altro
avevano come rimpiazzo live temporaneo Fabio Lione e la cosa lasciava ben
sperare che tendessero verso la scelta
di un altro italiano.Ma alla fine è andata com’è andata e hanno scelto un
singer scandinavo come Khan ma che purtroppo secondo me,in tutta onestà,non è
all’altezza del suo predecessore e mi sembra un po’ forzato in quel ruolo,ma
magari si troverà meglio in futuro o potrebbe tornare Khan stesso.Tutto è
possibile,il futuro è sempre un’incognita.
Ti ringrazio della bella e stimolante intervista Maurizio,ti auguro una
buon fine estate e a risentirci presto spero!
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