Antonio Giorgio
Mistico, misterioso, alchemico, epico, “Golden Metal: the Quest for the Inner Glory”
è un album che sta ricevendo molti consensi positivi nelle recensioni
delle varie testate giornalistiche di settore. Abbiamo finalmente la
possibilità di soddisfare la nostra curiosità su tutto quello che lo
riguarda con uqesta intervista al cantante, compositore e mente creativa
del progetto, Antonio Giorgio.
Ciao Antonio, benvenuto
su Secret of Steel. Sei uscito da poco con il tuo album di debutto
“Golden Metal: the Quest for the Inner Glory”, puoi parlarci del
progetto?
Ciao Carlo! Un saluto a te e ai lettori di questo bel sito di Metal che è Secret of Steel.
“Golden Metal(The Quest for teh Inner
Glory)ӏ un album che ha avuto una lunga genesi,sia per quanto riguarda
il songwriting che le registrazioni fatte principalmente a Novellara in
provincia di Reggio Emilia,ma anche altrove per via dei vari musicisti
che hanno partecipato al progetto.Tuttavia anche canzoni che erano
scritte diverso tempo fa hanno subito vari ritocchi e rielaborazioni
degli arrangiamenti.E’ un album che presenta al mondo la mia Visione
peculiare della nostra amata musica,ispirata all’Alchimia e a artisti
visionari come William Blake.E’ un concept ma diverso dal solito,perché
nato e ispirato dalle atmosfere delle canzoni e non dai testi,anche se
in effetti alcune linee guida della storia erano sempre presenti da
quando scrissi vari anni fa alcune songs e il progetto si chiamava Human
Gods come la seconda parte della Suite Finale”Et in Arcadia Ego”.Quello
era il brano che dava il nome al progetto e ancora non avevo ideato il
Golden Metal e ovviamente la canzone stessa non era stata ancora
scritta.La storia vede come protagonista il giovane musicista Gabriel
Raven che è alla ricerca non solo della “Gloria Interiore”come recita il
sottotitolo,ma anche del giusto riconoscimento della propria Arte e del
giusto equilibrio nella propria vita privata.Probabilmente questa
storia continuerà nel secondo disco più incentrato sulla voglia di
Gabriel di realizzare i propri sogni,mentre in questa prima parte il suo
è un viaggio più visionario e fantastico in un mondo immateriale,quello
che si distende dietro il “Velo di Maya”della Realtà che occulta la
vista di questo mondo alla persona “normale”che ha perso la sua capacità
di vedere questo mondo “altro”e più ricco e vasto con gli occhi e lo
stupore innocente tipico del bambino che mai smette di sognare.
Che cos’ è il “Golden Metal” e cosa rappresenta per te?
Come dicevo è una mia libera creazione
nata dall’associazione del Metal con l’Alchimia che è manco a dirlo
“Scienza dei Metalli”.L’Alchimia era una forma sapienziale che si
prefiggeva con le sue operazioni simboliche e materiali di trasformare
il Vile in Nobile fino a giungere all’Oro Alchemico che è simbolo di
Purezza e Regalità.Ovviamente io ne ho preso solo l’aspetto simbolico e
metaforico,non credo all’Alchimia come Scienza o pseudo-tale,ma mi
affascina come corrente filosofica e credo si adatti davvero bene al
nostro amato genere che in effetti è la più naturale evoluzione del
Rock(se vuoi la “Pietra Filosofale”),cosa che non tutti sono in grado di
afferrare,specie i vari rockers di vecchia data.Un peccato,perché credo
che Rock & Metal siano fratelli che appartengono alla stessa
famiglia dove il Blues è il Padre e il Rock’n’Roll è la Madre,con vari
“padrini”come la Classica o cugini come l’AOR,il Prog etc.Il Golden
Metal è collegato a quegli artisti Metal che cercano davvero di romperne
le barriere ma senza tradire la tradizione,ampliandola e inglobando al
suo interno quanti più generi possibile.Un processo
davvero”alchemico”che può rendere quasiasi cosa “nobile”,sotto una nuova
luce più dorata.Per dire,magari non molti che ascoltano il Metal amano
altri e certi generi,ma inclusi in esso diventa tutto più bello,come
succedeva nel Prog degli albori che prima di cristallizzarsi in un
qualcosa di definito era molto più aperto e fresco.Al di là di tutto è
comunque anche un modo per essere originale in un mondo in cui non
s’inventa più nulla e per fare qualcosa che guardi al presente e al
futuro che dal passato ne trae la giusta ispirazione,perché un passato
per qualunque genere c’è sempre,non s’inventa nulla dal nulla.
L’ atmosfera del disco è
molto magica, misteriosa, melodica e misticheggiante. Da dove trai
l’ispirazione per creare queste composizioni?
Bella domanda! Direi che ci sono di
sicuro componenti inconsce che nemmeno io so spiegarmi,che provengono
dai recessi della mia anima e che tramuto in melodie,riff,testi e
quant’altro. Ad ogni modo,senza andare troppo nel trascendentale che
comunque è parte importante della mia Visione,direi che al di là della
musica che è parte integrante e giornaliera della mia vita,molto
Ispirazione giunge anche dalle mie letture sia di scrittori visionari
come Clive Barker,Alan Moore,Neil Gaiman,E.A.Poe,H.P.Lovecraft,Stephen
King,il nostro Tiziano Sclavi(il papà di “Dylan Dog”),Oscar
Wilde,R.E.Howard,Michael Moorcock,Dennis Wheatley etc sia di mistici e
poeti come Blake,Gibran,Byron,Baudelaire,Novalis,Shelly,Dante
Alighieri,Tagore,Yogananda,Steiner e filosofi come Friedrich
Nietzsche,Eraclito,Parmenide,Socrate e Platone.Anche il cinema è fonte
di Ispirazione con registi come John Boorman,John Carpenter,Ken
Russell,George A.Romero(RIP),il nostro Dario Argento,lo stesso Clive
Barker o David Lynch e anche la Pittura e l’Arte Grafica m’ispirano
molto e quindi pittori e illustratori come Gustave Dorè, Michelangelo,
Jean Delville,Luis Royo,lo stesso William Blake etc.Ma in effetti è
anche la vita e le mie esperienze personali o la natura a
ispirarmi.Tutto può essere fonte inesauribile d’Ispirazione,
l’importante è tramutarla in Creazione Artistica e in un qualcosa di
unico.
Ci parli della tua “squadra”? I vari musicisti che ti hanno aiutato a realizzare questo debutto, com’ è stato lavorare con loro?
Mi piace molto il termine “squadra”,in
effetti io stesso l’ho chiamato il”GM Team”! E’ stato davvero come
essere il capitano di questa squadra di ottimi giocatori alcuni dei
quali possono anche fregiarsi il titolo di piccoli campioni.D’altronde
ho un passato adolescenziale di grande passione e attività in campo sia
calcistico che sportivo e credo che quella passione l’abbia trasposta in
musica scegliendo appunto il genere più energico e potente di tutti.A
essere sincero non è stato sempre facile e automatico lavorare con
loro,la cosa ha avuto le sue zone d’ombra soprattutto su certe decisioni
e scelte improvvise di abbandono.Quindi come un coach ho dovuto
provvedere anche a fare adeguati rimpiazzi e in alcuni casi devo dire
che il tutto ne ha guadagnato,mi riferisco in particolare all’entrata
nel Team di Luca Gagnoni degli Astral Domine(ora Veil of Conspiracy),un
ragazzo dalle doti e dal talento davvero”dorati”,il Malmsteen italiano
per certi versi e tra l’altro endorser manco a dirlo della “Gold
Music”!Senza sminuire comunque il lavoro svolto da Enrico di Marco che
con il suo stile più alla Van Halen e Steve Vai ha impreziosito non poco
le composizioni più Heavy Rock e con il quale ho svolto varie sessioni
di composizione e prove dei brani.Infatti spero che il suo sia un
abbandono solo temporaneo.Comunque sono grato a tutti al di là di certi
battibecchi che direi sono “fisiologici”quando si lavora ad un album
come questo,ognuno ha lasciato il suo marchio personale e
significativo,anche chi ha collaborato ad un solo brano.
Qual è stata la parte più impegnativa nella realizzazione di questo album?
Direi l’assemblaggio di tutte le parti
varie registrate anche in diversi studi,quindi la fase
di”montaggio”registicamente parlando.Il suono stesso dell’album ha
subito varie modifiche e decisivo è stato il missaggio finale fatto con
Dany All & Nicolò Bernini dei Fogalord e la masterizzazione a cura
di Luigi Stefani degli ormai famosi New Sin Studio(dove hanno visto la
luce i vari lavori di Vision Divine,Eldritch,Domine,Dark Moor
etc).Quindi un sound anche tutto italiano per un album fatto
esclusivamente con musicisti italici.Una cosa che mi piace rimarcare
perché credo esista una via”italiana”al Metal ormai consolidatasi negli
anni e che però non è provinciale o autoreferenziale. Avevo anche
interpellato i costosi e super-noti Gatestudio di Sascha Paeth e Miro
per il mix e il mastering finale,ma alla fine mi sono reso che ciò
avrebbe tolto quel tocco “italian”di cui ti dicevo e magari avrebbe
appiattito un po’ il risultato finale per quanto magari sarebbe suonato
tutto più”big”. Ma credo che alla fine ciò che conta siano le Canzoni e
il songwriting,la produzione è sempre un valore aggiunto.Nessuna grande
produzione potrà mai salvare canzoni mediocri.E’ ciò che succede nella
musica più commerciale dove canzoni modeste rivestite da una
super-produzione diventano dei mega-hits.Lo Spirito del Vero Metal è
anche in questa Ribellione(come avveniva un tempo) a questo stato delle
cose.Una grande produzione può solo abbellire ciò che è già bello di
suo.
Anche l’idea dell’artwork di
copertina è molto bella, è stata una tua idea? Ad osservarla bene ci
sono molti elementi, cosa rappresenta?
Si è stata una mia idea,ma anche
Gianluca Carlini ha fortemente contribuito alla riuscita del tutto e
all’aggiunta anche di altri elementi via via che provavamo le diverse
versioni(credo ben 9!).Abbiamo lavorato bene io e Gianluca e può essere
che si lavori ancora insieme in futuro.Molto credo dipenda dal fatto che
siamo entrambi musicisti e quindi ci si capisce al volo,anche perché
entrambi siamo veri amanti del Metal.C’è stato un momento in cui
Gianluca voleva quasi abbandonare per via delle mie continue
“revisioni”,ma alla fine io stesso gli ho suggerito di non demordere e
credo che il risultato finale appaghi sotto tutti i punti di vista.
Abbiamo fatto qualcosa anche qui di fresco e nuovo.All’apparenza può
anche sembrare la solita copertina Heroic Fantasy,ma di fatto è più
qualcosa di Simbolico e Mistico. Infatti come dicevi ci sono vari
elementi assemblati in una nuova armonia di simboli mistici e visionari
presi da varie culture e religioni:si va dall’Occhio di Horus e l’Ankh
di egiziana memoria al Bifrost dei Corvi di Odino di vichinga
memoria,allo Yin & Yang di cinese memoria e agli Angeli Custodi e al
Cavaliere o Castello tipici dell’Epic Fantasy di stampo medievale.Per
non parlare della back cover che ha elementi più Horror e Gotici come la
Mietitrice e il Cimitero sullo sfondo di origine provenzale(che però ad
una vista attenta ha l’Occhio di Horus impresso sulle mura,cosa
quasi”eretica”),fino a cose più cristiane come l’Arcangelo Michele e
Mont St.Michel collegate allo stesso.Il tutto ha un significato
filosofico tipicamente blakiano e cito la frase del bardo:”Tutte le
Religioni sono un’Unica Immaginazione”! Una versione in vinile
dell’album o un earbook valorizzerebbe ancora di più tutto lo splendido
lavoro grafico,altro valore aggiunto al disco.
Quali sono le tue due
canzoni preferite dell’album e perché? Ho apprezzato molto “The Vision”,
una canzone misteriosa e arcana, ce ne puoi parlare?
A dire il vero non ho preferenze nette
sulle songs,ho cercato di fare un album dove ognuno potesse trovare la
sua song preferita e dove ogni song avesse una sua indipendenza e
bellezza,anche al di là del concept come dicevo in precedenza.Canzoni
che non divagassero troppo in preziosismi tecnici e dispersivi come
succede spesso nel prog o nel metal neo-classico e virtuosistico.Canzoni
non banali,piene di dettagli che si rivelano anche dopo molto ascolti
ma che fossero lineari e memorizzabili(e magari memorabili).La
semplicità regale è come dice un mio amico è la più grande
sofisticazione.Citi”The Vision”e ti dico che è una song molto
esemplificativa in questo oltre che essere il brano dove il concept
entra nel vivo perché Gabriel varca la soglia che divide il mondo reale
da quello metafisico dei nostri Sogni e delle nostre Immaginazioni.Un
luogo altrettanto reale con una sua mappa geografica fatta anche dalle
grandi opere della Creatività e della Fantasia Umana,come nel romanzo di
Clive Barker”Apocalypse” infatti l’Arte nella storia ha in sé il più
grande potere che un umano possa possedere,perché grazie ad essa noi
diveniamo sub-creatori simili al Grande Creatore o Grande Spirito che
puoi anche chiamare Dio o Mente Divina.L’Artista crea Mondi che hanno
una loro Realtà a volte anche più ricca e preziosa dell’incantenante
mondo dei 5 sensi.L’Immaginazione o Visione Magica o Occhio Spirituale è
il nostro sesto senso,latente in ognuno di noi. Bisogna risvegliarlo!
Di questo parla “The Vision”oltre che dell’amore sofferto e sfortunato
di Gabriel per Annabel Hope,la sua anima gemella.E’ un brano dalla
struttura assai particolare perché non ripete le sue parti se non nel
ritornello.Molto prog in questo senso.In origine durava 7 minuti e c’è
anche una versione di 12 minuti! Ma alla fine in soli 4 minuti e mezzo
ho condensato in sé tutte le sue caratteristiche salienti,grazie anche
all’aiuto di Enrico di Marco.
Come musicista, com’ è ascoltare la propria musica? Lo fai spesso?
Non tanto a dire il vero.Anche perché ho
ascoltato i miei brani così tante volte che non ricordo nemmeno
quante,specialmente durante le registrazioni e fasi finali.Però è stato
molto emozionante ricevere il cd prima master e poi finito con
digipack,libretto e quant’altro e ascoltarlo in anteprima comodamente
seduto in poltrona.Il bello è che ti sembra qualcun altro quello che sta
cantando,ma è una sensazione assai piacevole a dire il vero se il tutto
è stato fatto per bene. Quello è il momento della verità,nel quale puoi
davvero tirare le somme e dire se il tutto è riuscito o meno secondo la
propria Visione iniziale.Ma il bello è che spesso la Realtà stessa ci
sorprende e si presentano altre sorprese non preventivate.Non si può
controllare tutto,bisogna saper lasciarsi andare e rilassarsi. Il
risultato finale di una qualunque creazione in realtà non è mai
finito,uno potrebbe ridefinirlo e ricrearlo all’infinito,ma quando il
disco è in vendita bisogna anche considerarlo la fine di un viaggio e
godersene ciò che esso ha portato con sé per essere pronti a ripartire
per una nuova e magari entusiasmante avventura.Questo è possibile quando
l’Arte non è una commissione ma una vera e propria “missione”.
Quali sono le band che ti hanno ispirato nella tua carriera musicale?
Sono davvero tante! Sia bands che
artisti solisti.In primis direi tutto l’Hard Melodico anni ’80 quando
ero un ragazzino,dai Van Halen(e Van Hagar)agli Europe fino agli
Scorpions,Dokken e bands minori(si fa per dire)come Baton Rouge,Shadow
King,Survivor,Bonfire,Triumph,Loudness(con Vescera)etc ma anche bands
più Rock come i Queen e gli U 2.Poi sono passato gradualmente al Metal
vero e proprio grazie alla scoperta dei Black Sabbath e degli Iron
Maiden,in assoluto le mie due bands preferite in ambito
“Classico”.Specie i Black Sabbath di Tony Iommi nelle sue varie
incarnazioni.I miei primi due albums sono stati”Black Sabbath”e”Heaven
& Hell”grazie ad un amico più grande di me ed è stato amore a primo
ascolto.Anche le carriere soliste di Ozzy,Dio,Alice Cooper,Yngwie
Malmsteen,Bruce Dickinson e via dicendo sono stati molto importanti per
la mia formazione culturale.Poi c’è stato l’avvento del Prog Metal con
l’esplosione dei Dream Theater di”Images & Words”e ovviamente anche
io ne sono stato molto colpito,sembravano una band di un altro
pianeta,ma poi a lunga andare il loro virtuosismo auto-referenziale mi
ha stancato così come quello del Prog in generale(anche Prog Rock che
pure ho amato molto grazie a bands come King Crimson,Genesis,ELP ,Yes e
Jehtro Tull,ma anche Van Der Graaf Generator,Atomic Rooster e i nostri
Goblin,Le Orme,Il Balletto di Bronzo etc).Quindi ai Dream Theater
post-Awake(e ai cugini Symphony X) spesso ho preferito i Queensryche e
i Fates Warning da un lato,e i vari Conception,Royal Hunt,Elegy,Vanden
Plas,Ark,Beyond Twilight dall’altro.Ma quando ho scoperto i Virgin
Steele e i Kamelot con Roy Khan devo dire di aver trovato il mio
territorio ideale per la mai vocalità e ambizione sia a livello di
composizione che di storie da mistiche e filosofiche da raccontare.David
Defeis è un gigante della nostra musica e del Rock in generale,il suo
stile compositivo e vocale è unico,può anche non piacere ma è
indubbiamente originale e carismatico,sempre ispirato e immaginifico.I
Kamelot con Khan sono stati molto importanti per me,specie nel periodo
da “The Fourth Legacy”a”The Black Halo”perché mi hanno ispirato molto
come aspetto epico rivisitato in un’ottica più sofisticata,moderna e
anche gotica,che non trattasse solo di guerre,dragoni,spade e
quant’altro,ma di argomenti universali come vita,morte,amore,misticismo
etc.Cose più interessanti per il mio bagaglio culturale e umano.Ma ciò
detto non ho nulla contro i vari Blind Guardian,Rhapsody
etc,semplicemente quel tipo di Fantasy alla lunga mi stanca e non ha
molto sostanza psicologica.Ho ascoltato nei miei anni formativi anche
autori piuttosto impegnativi e lontani dal mio stile e dal Metal come
David Sylvian ad esempio e molta Classica,specie Wagner,Mahler e
Beethoven,e anche varie soundtracks come i già citati
Goblin,Vangelis,Howard Shore,John Carpenter etc,ma alla fine il feeling
particolare che si ha ascoltando un certo Metal ha avuto sempre la
meglio,grazie anche a bands da culto come i Fifth Angel,Leatherwolf
,Manilla Road, Chastain, Warlord,Savatage,Crimson
Glory,Candlemass,Memento Mori,Lion’s Share,Tad Morose e tante
altre.Neanche l’estremo ho trascurato e devo dire che di recente ascolto
anche molto White Metal e Christian Rock/AOR.
“Golden metal” potrà essere sentito live? Progetti futuri?
Lo spero davvero anche se non so quando e
come.Molto dipenderà da cosa succederà con il secondo e decisivo album
che credo sarà completato anche molto presto se tutto va secondo i
piani,perché ho lasciato fuori da”Golden Metal”diversi brani,anche molto
significativi come un’altra lunga suite divisa in quattro parti.Quindi
spero di portare a termine più celermente questa seconda opera e nel
frattempo anche fare se possibile qualcos’altro come qualche Tributo o
qualcosa di simile. Essendo anche un semplice singer oltre che
songwriter non mi dispiacerebbe nemmeno partecipare a qualche album
solista di artisti nazionali e internazionali con i quali sono entrato
in contatto negli anni o anche a qualche Metal/Rock Opera.
Grazie del tempo che ci hai
concesso e per il grande album che è “Golden Metal: the Quest for the
Inner Glory”. Speriamo di risentirti presto con il degno successore. A
te le ultime parole.
Certo!!! Come detto sono già al lavoro
per il follow-up di “Golden Metal”che spero sia all’altezza del suo
predecessore se non ancora meglio.Sarà anche incentrato sull’aspetto
magico dell’esistenza ispirato alla lontana anche da opere come
“Promethea”di Alan Moore e”Imagica”di Clive Barker,ma più come filosofia
di fondo che altro.Il leit-motiv sarà la realizzazione dei propri sogni
nella dura realtà e su come non perdere la propria Visione Magica delle
cose e del mondo,anche affrontando battaglie più spirituali e
intellettuali con figure che si autoproclamano “profeti”di nuove teorie
misteriche/mistiche.Il messaggio è sempre”segui il tuo Io più vero e
puro”e non preoccuparti di ciò che la gente predica e ti dice di
fare,che poi è il messaggio più bello del Metal in generale,quello di
essere Libero e Indipendente. Voglio ringraziare Davide Arecco per la
bellissima recensione,tu Carlo per questa bella e lunga intervista,tutta
la redazione di Secret of Steel compreso Gianluca Carlini che ha
davvero fatto un lavoro eccellente nell’aspetto grafico dell’album e
della promozione e ovviamente i numerosi lettori del sito.Nelle
liner-notes dell’album ho anche sottolineato come i migliori musicisti
Metal sono come gli Antichi Cavalieri che imparando i “Segreti
dell’Acciaio”hanno imparato a forgiare il loro Metallo Dorato e a
combattere per esso contro i nemici della nostra musica che non sono
pochi e custodirne l’Eterna Fiamma Creatrice.Stay Metal & stay
GOLDEN!
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