martedì 11 settembre 2018

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Antonio Giorgio

Mistico, misterioso, alchemico, epico, “Golden Metal: the Quest for the Inner Glory” è un album che sta ricevendo molti consensi positivi nelle recensioni delle varie testate giornalistiche di settore. Abbiamo finalmente la possibilità di soddisfare la nostra curiosità su tutto quello che lo riguarda con uqesta intervista al cantante, compositore e mente creativa del progetto, Antonio Giorgio.
Ciao Antonio, benvenuto su Secret of Steel. Sei uscito da poco con il tuo album di debutto “Golden Metal: the Quest for the Inner Glory”, puoi parlarci del progetto?
Ciao Carlo! Un saluto a te e ai lettori di questo bel sito di Metal che è Secret of Steel.
“Golden Metal(The Quest for teh Inner Glory)”è un album che ha avuto una lunga genesi,sia per quanto riguarda il songwriting che le registrazioni fatte principalmente a Novellara in provincia di Reggio Emilia,ma anche altrove per via dei vari musicisti che hanno partecipato al progetto.Tuttavia anche canzoni che erano scritte diverso tempo fa hanno subito vari ritocchi e rielaborazioni degli arrangiamenti.E’ un album che presenta al mondo la mia Visione peculiare della nostra amata musica,ispirata all’Alchimia e a artisti visionari come William Blake.E’ un concept ma diverso dal solito,perché nato e ispirato dalle atmosfere delle canzoni e non dai testi,anche se in effetti alcune linee guida della storia erano sempre presenti da quando scrissi vari anni fa alcune songs e il progetto si chiamava Human Gods come la seconda parte della Suite Finale”Et in Arcadia Ego”.Quello era il brano che dava il nome al progetto e ancora non avevo ideato il Golden Metal e ovviamente  la canzone stessa non era stata ancora scritta.La storia vede come protagonista il giovane musicista Gabriel Raven che è alla ricerca non solo della “Gloria Interiore”come recita il sottotitolo,ma anche del giusto riconoscimento della propria Arte e del giusto equilibrio nella propria vita privata.Probabilmente questa storia continuerà nel secondo disco più incentrato sulla voglia di Gabriel di realizzare i propri sogni,mentre in questa prima parte il suo è un viaggio più visionario e fantastico in un mondo immateriale,quello che si distende dietro il “Velo di Maya”della Realtà che occulta la vista di questo mondo alla persona “normale”che ha perso la sua capacità di vedere questo mondo “altro”e più ricco e  vasto con gli occhi e lo stupore innocente tipico del bambino che mai smette di sognare.
Che cos’ è il “Golden Metal” e cosa rappresenta per te?
Come dicevo è una mia libera creazione nata dall’associazione del Metal con l’Alchimia che è manco a dirlo “Scienza dei Metalli”.L’Alchimia era una forma sapienziale che si prefiggeva con le sue operazioni simboliche e materiali di trasformare il Vile in Nobile fino a giungere all’Oro Alchemico che è simbolo di Purezza e Regalità.Ovviamente io ne ho preso solo l’aspetto simbolico e metaforico,non credo all’Alchimia come Scienza o pseudo-tale,ma mi affascina come corrente filosofica e credo si adatti davvero bene al nostro amato genere che in effetti è la più naturale evoluzione del Rock(se vuoi la “Pietra Filosofale”),cosa che non tutti sono in grado di afferrare,specie i vari rockers di vecchia data.Un peccato,perché credo che Rock & Metal siano fratelli che appartengono alla stessa famiglia dove il Blues è il Padre e il Rock’n’Roll è la Madre,con vari “padrini”come la Classica o cugini come l’AOR,il Prog etc.Il Golden Metal è collegato a quegli artisti Metal che cercano davvero di romperne le barriere ma senza tradire la tradizione,ampliandola e inglobando al suo interno quanti più generi possibile.Un processo davvero”alchemico”che può rendere quasiasi cosa “nobile”,sotto una nuova luce più dorata.Per dire,magari non molti che ascoltano il Metal amano altri e certi generi,ma inclusi in esso diventa tutto più bello,come succedeva nel Prog degli albori che prima di cristallizzarsi in un qualcosa di definito era molto più aperto e fresco.Al di là di tutto è comunque anche un modo per essere originale in un mondo in cui non s’inventa più nulla e per fare qualcosa che guardi al presente e al futuro che dal  passato ne trae la giusta ispirazione,perché un passato per qualunque genere c’è sempre,non s’inventa nulla dal nulla.
L’ atmosfera del disco è molto magica, misteriosa, melodica e misticheggiante. Da dove trai l’ispirazione per creare queste composizioni?
Bella domanda! Direi che ci sono di sicuro componenti inconsce che nemmeno io so spiegarmi,che provengono dai recessi della mia anima e che tramuto in melodie,riff,testi e quant’altro. Ad ogni modo,senza andare troppo nel trascendentale che comunque è parte importante della mia Visione,direi che al di là della musica che è parte integrante e giornaliera della mia vita,molto Ispirazione giunge anche dalle mie letture sia di scrittori visionari come Clive Barker,Alan Moore,Neil Gaiman,E.A.Poe,H.P.Lovecraft,Stephen King,il nostro Tiziano Sclavi(il papà di “Dylan Dog”),Oscar Wilde,R.E.Howard,Michael Moorcock,Dennis Wheatley etc sia di mistici e poeti come Blake,Gibran,Byron,Baudelaire,Novalis,Shelly,Dante Alighieri,Tagore,Yogananda,Steiner e filosofi come Friedrich Nietzsche,Eraclito,Parmenide,Socrate e Platone.Anche il cinema è fonte di Ispirazione con registi come John Boorman,John Carpenter,Ken Russell,George A.Romero(RIP),il nostro Dario Argento,lo stesso Clive Barker o David Lynch e anche la Pittura e l’Arte Grafica m’ispirano molto e quindi pittori e illustratori come Gustave Dorè, Michelangelo, Jean Delville,Luis Royo,lo stesso William Blake etc.Ma in effetti è anche la vita e le mie esperienze personali o la natura a ispirarmi.Tutto può essere fonte inesauribile d’Ispirazione, l’importante è tramutarla in Creazione Artistica e in un qualcosa di unico.
Ci parli della tua “squadra”? I vari musicisti che ti hanno aiutato a realizzare questo debutto, com’ è stato lavorare con loro?
Mi piace molto il termine “squadra”,in effetti io stesso l’ho chiamato il”GM Team”! E’ stato davvero come essere il capitano di questa squadra di ottimi giocatori alcuni dei quali possono anche fregiarsi il titolo di piccoli campioni.D’altronde ho un passato adolescenziale di grande passione e attività in campo sia calcistico che sportivo e credo che quella passione l’abbia trasposta in musica scegliendo appunto il genere più energico e potente di tutti.A essere sincero non è stato sempre facile e automatico lavorare con loro,la cosa ha avuto le sue zone d’ombra soprattutto su certe decisioni e scelte improvvise di abbandono.Quindi come un coach ho dovuto provvedere anche a fare adeguati rimpiazzi e in alcuni casi devo dire che il tutto ne ha guadagnato,mi riferisco in particolare all’entrata nel Team di Luca Gagnoni degli Astral Domine(ora Veil of Conspiracy),un ragazzo dalle doti e dal talento davvero”dorati”,il Malmsteen italiano per certi versi e tra l’altro endorser manco a dirlo della “Gold Music”!Senza sminuire comunque il lavoro svolto da Enrico di Marco che con il suo stile più alla Van Halen e Steve Vai ha impreziosito non poco le composizioni più Heavy Rock e con il quale ho svolto varie sessioni di composizione e prove dei brani.Infatti spero che il suo sia un abbandono solo temporaneo.Comunque sono grato a tutti al di là di certi battibecchi che direi sono “fisiologici”quando si lavora ad un album come questo,ognuno ha lasciato il suo marchio personale e significativo,anche chi ha collaborato ad un solo brano.
Qual è stata la parte più impegnativa nella realizzazione di questo album?
Direi l’assemblaggio di tutte le parti varie registrate anche in diversi studi,quindi la fase di”montaggio”registicamente parlando.Il suono stesso dell’album ha subito varie modifiche e decisivo è stato il missaggio finale fatto con Dany All & Nicolò Bernini dei Fogalord e la masterizzazione a cura di Luigi Stefani degli ormai famosi New Sin Studio(dove hanno visto la luce i vari lavori di Vision Divine,Eldritch,Domine,Dark Moor etc).Quindi un sound anche tutto italiano per un album fatto esclusivamente con musicisti italici.Una cosa che mi piace rimarcare perché credo esista una via”italiana”al Metal ormai consolidatasi negli anni e che però non è provinciale o autoreferenziale. Avevo anche interpellato i costosi e super-noti Gatestudio di Sascha Paeth e Miro per il mix e il mastering finale,ma alla fine mi sono reso che ciò avrebbe tolto quel tocco “italian”di cui ti dicevo e magari avrebbe appiattito un po’ il risultato finale per quanto magari sarebbe suonato tutto più”big”. Ma credo che alla fine ciò che conta siano le Canzoni e il songwriting,la produzione è sempre un valore aggiunto.Nessuna grande produzione potrà mai salvare canzoni mediocri.E’ ciò che succede nella musica più commerciale dove canzoni modeste rivestite da una super-produzione diventano dei mega-hits.Lo Spirito del Vero Metal è anche in questa Ribellione(come avveniva un tempo) a questo stato delle cose.Una grande produzione può solo abbellire ciò che è  già bello di suo.
Anche l’idea dell’artwork di copertina è molto bella, è stata una tua idea? Ad osservarla bene ci sono molti elementi, cosa rappresenta?
Si è stata una mia idea,ma anche Gianluca Carlini ha fortemente contribuito alla riuscita del tutto e all’aggiunta anche di altri elementi via via che provavamo le diverse versioni(credo ben 9!).Abbiamo lavorato bene io e Gianluca e può essere che si lavori ancora insieme in futuro.Molto credo dipenda dal fatto che siamo entrambi musicisti e quindi ci si capisce al volo,anche perché entrambi siamo veri amanti del Metal.C’è stato un momento in cui Gianluca voleva quasi abbandonare per via delle mie continue “revisioni”,ma alla fine io stesso gli ho suggerito di non demordere e credo che il risultato finale appaghi sotto tutti i punti di vista. Abbiamo fatto qualcosa anche qui di fresco e nuovo.All’apparenza può anche sembrare la solita copertina Heroic Fantasy,ma di fatto è più qualcosa di Simbolico e Mistico. Infatti come dicevi ci sono vari elementi assemblati in una nuova armonia di simboli mistici e visionari presi da varie culture e religioni:si va dall’Occhio di Horus e l’Ankh  di egiziana memoria al Bifrost dei Corvi di Odino di vichinga memoria,allo Yin & Yang di cinese memoria e agli Angeli Custodi e al Cavaliere o Castello tipici dell’Epic Fantasy di stampo medievale.Per non parlare della back cover che ha elementi più Horror e Gotici come la Mietitrice e il Cimitero sullo sfondo di origine provenzale(che però ad una vista attenta ha l’Occhio di Horus impresso sulle mura,cosa quasi”eretica”),fino a cose più cristiane come l’Arcangelo Michele e Mont St.Michel collegate allo stesso.Il tutto ha un significato filosofico tipicamente blakiano e cito la frase del bardo:”Tutte le Religioni sono un’Unica Immaginazione”! Una versione in vinile dell’album o un earbook valorizzerebbe ancora di più tutto lo splendido lavoro grafico,altro valore aggiunto al disco.
Quali sono le tue due canzoni preferite dell’album e perché? Ho apprezzato molto “The Vision”, una canzone misteriosa e arcana, ce ne puoi parlare?
A dire il vero non ho preferenze nette sulle songs,ho cercato di fare un album dove ognuno potesse trovare la sua song preferita e dove ogni song avesse una sua indipendenza e bellezza,anche al di là del concept come dicevo in precedenza.Canzoni che non divagassero troppo in preziosismi tecnici e dispersivi come succede spesso nel prog o nel metal neo-classico e virtuosistico.Canzoni non banali,piene di dettagli che si rivelano anche dopo molto ascolti ma che fossero lineari e memorizzabili(e magari memorabili).La semplicità regale è come dice un mio amico è la più grande sofisticazione.Citi”The Vision”e ti dico che è una song molto esemplificativa in questo oltre che essere il brano dove il concept entra nel vivo perché Gabriel varca la soglia che divide il mondo reale da quello metafisico dei nostri Sogni e delle nostre Immaginazioni.Un luogo altrettanto reale con una sua mappa geografica fatta anche dalle grandi opere della Creatività e della Fantasia Umana,come nel romanzo di Clive Barker”Apocalypse” infatti l’Arte nella storia ha in sé il più grande potere che un umano possa possedere,perché grazie ad essa noi diveniamo sub-creatori simili al Grande Creatore o Grande Spirito che puoi anche chiamare Dio o Mente Divina.L’Artista crea Mondi che hanno una loro Realtà a volte anche più ricca e preziosa dell’incantenante mondo dei 5 sensi.L’Immaginazione o Visione Magica o Occhio Spirituale  è il nostro sesto senso,latente in ognuno di noi. Bisogna risvegliarlo! Di questo parla “The Vision”oltre che dell’amore sofferto e sfortunato di Gabriel per Annabel Hope,la sua anima gemella.E’ un brano dalla struttura assai particolare perché non ripete le sue parti se non nel ritornello.Molto prog in questo senso.In origine durava 7 minuti e c’è anche una versione di 12 minuti! Ma alla fine in soli 4 minuti e mezzo ho condensato in sé tutte le sue caratteristiche salienti,grazie anche all’aiuto di Enrico di Marco.
Come musicista, com’ è ascoltare la propria musica? Lo fai spesso?
Non tanto a dire il vero.Anche perché ho ascoltato i miei brani così tante volte che non ricordo nemmeno quante,specialmente durante le registrazioni e fasi finali.Però è stato molto emozionante ricevere il cd prima master e  poi finito con digipack,libretto e quant’altro e ascoltarlo in anteprima comodamente seduto in poltrona.Il bello è che ti sembra qualcun altro quello che sta cantando,ma è una sensazione assai piacevole a dire il vero se il tutto è stato fatto per bene. Quello è il momento della verità,nel quale puoi davvero tirare le somme e dire se il tutto è riuscito o meno secondo la propria Visione iniziale.Ma il bello è che spesso la Realtà stessa ci sorprende e si presentano altre sorprese non preventivate.Non si può controllare tutto,bisogna saper lasciarsi andare e rilassarsi. Il risultato finale di una qualunque creazione in realtà non è mai finito,uno potrebbe ridefinirlo e ricrearlo all’infinito,ma quando il disco è in vendita bisogna anche considerarlo la fine di un viaggio e godersene ciò che esso ha portato con sé per essere pronti a ripartire per una nuova e magari entusiasmante avventura.Questo è possibile quando l’Arte non è una commissione ma una vera e propria “missione”.
Quali sono le band che ti hanno ispirato nella tua carriera musicale?
Sono davvero tante! Sia bands che artisti solisti.In primis direi tutto l’Hard Melodico anni ’80 quando ero un ragazzino,dai Van Halen(e Van Hagar)agli Europe fino agli Scorpions,Dokken e bands minori(si fa per dire)come Baton Rouge,Shadow King,Survivor,Bonfire,Triumph,Loudness(con Vescera)etc ma anche bands più Rock come i Queen e gli U 2.Poi sono passato gradualmente al Metal vero e proprio grazie alla scoperta dei Black Sabbath e degli Iron Maiden,in assoluto le mie due bands preferite in ambito “Classico”.Specie i Black Sabbath di Tony Iommi nelle sue varie incarnazioni.I miei primi due albums sono stati”Black Sabbath”e”Heaven & Hell”grazie ad un amico più grande di me ed è stato amore a primo ascolto.Anche le carriere soliste di Ozzy,Dio,Alice Cooper,Yngwie Malmsteen,Bruce Dickinson e via dicendo sono stati molto importanti per la mia formazione culturale.Poi c’è stato l’avvento del Prog Metal con l’esplosione dei Dream Theater di”Images & Words”e ovviamente anche io ne sono stato molto colpito,sembravano una band di un altro pianeta,ma poi a lunga andare il loro virtuosismo auto-referenziale mi ha stancato così come quello del Prog in generale(anche Prog Rock che pure ho amato molto grazie a bands come King Crimson,Genesis,ELP ,Yes e Jehtro Tull,ma anche Van Der Graaf Generator,Atomic Rooster e i nostri Goblin,Le Orme,Il Balletto di Bronzo etc).Quindi ai Dream Theater post-Awake(e ai cugini Symphony X) spesso ho preferito i Queensryche e i  Fates Warning da un lato,e i vari Conception,Royal Hunt,Elegy,Vanden Plas,Ark,Beyond Twilight dall’altro.Ma quando ho scoperto i Virgin Steele e i Kamelot con Roy Khan devo dire di aver trovato il mio territorio ideale per la mai vocalità e ambizione sia a livello di composizione che di storie da mistiche e filosofiche da raccontare.David Defeis è un gigante della nostra musica e del Rock in generale,il suo stile compositivo e vocale è unico,può anche non piacere ma è indubbiamente originale e carismatico,sempre ispirato e immaginifico.I Kamelot con Khan sono stati molto importanti per me,specie nel periodo da “The Fourth Legacy”a”The Black Halo”perché mi hanno ispirato molto come aspetto epico rivisitato in un’ottica più sofisticata,moderna e anche gotica,che non trattasse solo di guerre,dragoni,spade e quant’altro,ma di argomenti universali come vita,morte,amore,misticismo etc.Cose più interessanti per il mio bagaglio culturale e umano.Ma ciò detto non ho nulla contro i vari Blind Guardian,Rhapsody etc,semplicemente quel tipo di Fantasy alla lunga mi stanca e non ha molto sostanza psicologica.Ho ascoltato nei miei anni formativi anche autori piuttosto impegnativi e lontani dal mio stile e dal Metal come David Sylvian ad esempio e molta Classica,specie Wagner,Mahler e Beethoven,e anche varie soundtracks come i già citati Goblin,Vangelis,Howard Shore,John Carpenter etc,ma alla fine il feeling particolare che si ha ascoltando un certo Metal ha avuto sempre la meglio,grazie anche a bands da culto come i Fifth Angel,Leatherwolf ,Manilla Road, Chastain, Warlord,Savatage,Crimson Glory,Candlemass,Memento Mori,Lion’s Share,Tad Morose e tante altre.Neanche l’estremo ho trascurato e devo dire che di recente ascolto anche molto White Metal e Christian Rock/AOR.
“Golden metal” potrà essere sentito live? Progetti futuri?
Lo spero davvero anche se non so quando e come.Molto dipenderà da cosa succederà con il secondo e decisivo album che credo sarà completato anche molto presto se tutto va secondo i piani,perché ho lasciato fuori da”Golden Metal”diversi brani,anche molto significativi come un’altra lunga suite divisa in quattro parti.Quindi spero di portare a termine più celermente questa seconda opera e nel frattempo anche fare se possibile qualcos’altro come qualche Tributo o qualcosa di simile. Essendo anche un semplice singer oltre che songwriter non mi dispiacerebbe nemmeno partecipare a qualche album solista di artisti nazionali e internazionali con i quali sono entrato in contatto negli anni o anche a qualche Metal/Rock Opera.
Grazie del tempo che ci hai concesso e per il grande album che è “Golden Metal: the Quest for the Inner Glory”. Speriamo di risentirti presto con il degno successore. A te le ultime parole.
Certo!!! Come detto sono già al lavoro per il follow-up di “Golden Metal”che spero sia all’altezza del suo predecessore se non ancora meglio.Sarà anche incentrato sull’aspetto magico dell’esistenza ispirato alla lontana anche da opere come “Promethea”di Alan Moore e”Imagica”di Clive Barker,ma più come filosofia di fondo che altro.Il leit-motiv sarà la realizzazione dei propri sogni nella dura realtà e su come non perdere la propria Visione Magica delle cose e del mondo,anche affrontando battaglie più spirituali e intellettuali con figure che si autoproclamano “profeti”di nuove teorie misteriche/mistiche.Il messaggio è sempre”segui il tuo Io più vero e puro”e non preoccuparti di ciò che la gente predica e ti dice di fare,che poi è il messaggio più bello del Metal in generale,quello di essere Libero e Indipendente. Voglio ringraziare Davide Arecco per la bellissima recensione,tu Carlo per questa bella e lunga intervista,tutta la redazione di Secret of Steel compreso Gianluca Carlini che ha davvero fatto un lavoro eccellente nell’aspetto grafico dell’album e della promozione e ovviamente i numerosi lettori del sito.Nelle liner-notes dell’album ho anche sottolineato come i migliori musicisti Metal sono come gli Antichi Cavalieri che imparando i “Segreti dell’Acciaio”hanno imparato a forgiare il loro Metallo Dorato e a combattere per esso contro i nemici della nostra musica che non sono pochi  e custodirne l’Eterna Fiamma Creatrice.Stay Metal & stay GOLDEN!

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