venerdì 16 luglio 2021
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Deliri Progressivi incontra: "Antonio Giorgio"; il musicista e cantante rock ci ha parlato dei suoi progetti futuri e del bel successo ottenuto col suo album: "Golden Metal"
11/19/20190 Commenti
Nel momento in cui ho chiuso la recensione del disco di Antonio Giorgio: "Golden Metal"; mi sono un attimo documentato su di lui.
Questo di solito lo faccio prima di recensire, in questo caso qui c'è stato anche un dopo, perché volevo approfondire la conoscenza della persona oltre al musicista, visto che tanto mi aveva affascinato.
Potenza dei social, ci siamo scritti in privato e dopo aver trovato svariate cose e luoghi in comune, abbiamo deciso di sentirci per una bella intervista da pubblicare.
Ciao Antonio, benvenuto tra le pagine di
Deliri Progressivi. Forte era la voglia di conoscerti meglio, anche alla luce della recensione che abbiamo fatto del tuo splendido album "Golden Metal".
Ti va di raccontarci qualcosa di te per iniziare a conoscerci?
Ciao Roberto, innanzitutto lasciami dire che è un grande piacere essere stato sia recensito che intervistato per il tuo bel magazine. Ho apprezzato particolarmente la tua recensione track by track; molto corretta dal punto di vista dei contenuti e delle corrispondenze non necessariamente dirette, ma comunque importanti con altre bands storiche del settore. Non apprezzo particolarmente chi nega certi ovvi rimandi, non è corretto, soprattutto agli occhi e alle orecchie degli ascoltatori, perché ogni musicista ha il suo percorso di formazione come semplice ascoltatore che in realtà non finisce mai, perché solo rimanendo ricettivo verso l’altro ci si può aprire a sempre nuove dimensioni sonore.
Detto questo di me posso dire che prima di creare le mie canzoni e composizioni, sono stato e sono ancora un gran divoratore di Musica a 360 gradi e ovviamente il Metal riveste un ruolo assolutamente privilegiato, non perché lo consideri un genere superiore ad altri, ma semplicemente perché è giusto ad un certo punto del proprio percorso, intraprendere una strada che porti da qualche parte e il Metal per me è come sentirmi “a casa”, soprattutto quello più ispirato, non noioso e che cerchi di progredire o almeno si sforzi di essere originale e genuino.
I prodotti fatti a tavolino non riescono mai a conquistarmi davvero e ci sono labels che li fanno in abuso, come se fosse un’industria che deve sfornare tot prodotti al mese…una cosa estremamente scorretta e svilente per l’aspetto più propriamente artistico.
Il mio aspetto artistico è preponderante, essendo anche insegnante di Arte e laureato in Lettere con Indirizzo Moderno ma con indirizzo appunto “artistico”.
l mio Golden Metal, si prefigge l’ardito compito di puntare appunto sulla dimensione più strettamente artistica del Metal che ovviamente è anche Rock, fratello maggiore del Metal per motivi anagrafici e di fatto anch'io ho cominciato con il Rock attraverso i primi gruppettini, ma già all’epoca, viravo verso sonorità più Hard e cazzute!
Cercando news su di te (la curiosità non mi ferma mai), ho scoperto che hai fatto provini con band importantissime nel settore come: Kamelot e Royal Hunt.
Raccontaci queste esperienze e cosa ti hanno lasciato.
La Musica per me è una Passione che deve rimanere pura,nel momento in cui dovesse diventare solo un lavoro non sarebbe più tale. Mi sono capitate un paio di occasioni importanti con i provini per Kamelot & Royal Hunt in particolare, ma anche altre bands notevoli come: Conception (prima e dopo i Kamelot, essendoci di mezzo lo stesso singer, il bravissimo e talentuoso Roy Khan, sicuramente uno dei miei Top Singers), Lost Horizon & Beyond Twilight tra gli altri, ma nel caso fosse andata bene devo dire che non correvo pericolo, in quanto amo i classici di queste grandi bands e quindi sarebbe stato non un semplice lavoro su commissione o da format televisivo, dove sono altri a scegliere i brani da cantare per te, cosa senza senso perché una cover ha senso solo se appartiene al tuo background e legata a un tuo percorso di vita.
Soprattutto per i Kamelot, l’occasione è stata grossa e inaspettata. Ci furono dei segnali premonitori attraverso un primo contatto su Facebook e per e-mail con il leader Thomas Youngblood, il quale espresse da subito parole di apprezzamento nei miei confronti che mi lusingarono non poco, paventando una possibile collaborazione per un suo progetto solista ad oggi mai realizzato. Ero un vero ammiratore del loro periodo migliore da “The Fourth Legacy” a “The Black Halo” e eseguii nel Teatro del mio paese natio Lioni nell’agosto 2008 ,un bel po’ di brani legati al concept di “Epica/The Black Halo” di cui si trova ancora traccia su youtube in tempi non sospetti: Fino ad allora nessuno avev fatto una cosa del genere e la cosa piacque particolarmente a Youngblood… ma da lì ad immaginare che Khan lasciasse la band e mi fosse concessa la possibilità di entrare, da perfetto sconosciuto e rimpiazzare uno dei miei singers preferiti se non “il preferito”, (non fosse altro per certe ovvie somiglianze di timbrica e estensione oltre che di personalità e addirittura date di nascita, essendo entrambi nati nei primi di Marzo) era una cosa a cui non riuscivo nemmeno a credere, essendo tra l’altro nel pieno della mia maturità vocale a 34 anni.
Registrai 4 brani poi finiti nel cd bonus di “Golden Metal” e fui tenuto in sospeso per più di un anno, (facendo anche varie proposte come un nuovo concept che chiudesse con una Trilogia il concept faustiano di ”Epica” & ”The Black Halo”, cose che Youngblood apprezzò particolarmente, perché Roy Khan non era solo il singer ma il suo partner nel songwriting della band) per poi rovinare il tutto “chiacchierando”troppo con fans e non addetti ai lavori.
Ecco, di sicuro in questa esperienza ho commesso gravi errori che mi sono costati cari (il giorno che fu annunciato Karevik, addirittura piansi per il rammarico) e che se potessi tornare indietro non rifarei, semplicemente tacendo.
Ciò mi ha fatto maturare dal punto di vista professionale e se mi ricapitasse un’altra occasione del genere, non commetterei gli stessi errori. Rimango molto “attento”ai risvolti in seno ai Kamelot, anche perché li ho visti di recente dal vivo a Cremona per il “Luppolo in Rock” e ho conosciuto il loro nuovo batterista: Alex Landenburg, davvero in gamba e che non è escluso possa suonare nel mio nuovo album, visto che sono al momento sprovvisto di batterista
Parliamo del tuo album "Golden Metal" ho scoperto un disco, fresco creativo, insomma molto arioso e ispirato. Ci racconti la genesi di queste canzoni e come è stato accolto?
Con grande piacere, visto che lo considero un disco ancora fresco e per ora ancora il mio unico ufficiale insieme al Tributo ai Virgin Steele (band che adoro e di cui sono da sempre in contatto con il mio semi-mentore David Defeis a cui prima o poi farò un Tributo tutto mio tempo permettendo) “By the Gods-A Noble Tribute to Virgin Steele” a cui ho partecipato con un remake della bellissima “I Will Come for You”, insieme a membri della band bolognese Dreamsteel. Il disco o meglio le canzoni, sono nate in realtà già molto tempo prima della pubblicazione, alcune facevano parte di un progetto con un tastierista molto talentuoso e giovane che doveva chiamarsi:
Human Gods e altre sono nate in tempi successivi, con la collaborazione di un chitarrista modenese sempre molto giovane, Enrico Di Marco e anche se ha abbandonato la nave “Golden Metal”, senza di lui il progetto non sarebbe mai ripartito.
Si lavorava molto bene insieme, con scambio di files in guitar-pro e prove dal vivo insieme, una dimensione che mi piaceva particolarmente e lui era un ragazzo molto metodico e preciso, una cosa che apprezzo molto.
Importantissima poi è stata la conoscenza con Dany All/Daniele Bisi degli Epic Power Metallers emiliani: FOGALORD (e anche dei Synthphonia Suprema) e di seguito di tutta la band sotto Limb Music che ha partecipato in toto alla realizzazione dell’album, anche se nel caso del chitarrista Paolini, solo per la title-track (così come il tastierista proveniente dal Symphonic Black Matteo Bulgarelli, altro modenese).
Di fatto “Golden Metal”è un disco molto “emiliano” e insieme a Dany All & Nicolò Bernini, batterista non solo dei Fogalord ma anche dei Melodic/Prog Death Metallers Blaze of Sorrow e altre bands Symphonic/Power come
i tedeschi Tragedian, l’ho prodotto e registrato proprio in terra emiliana, anche perché in quel periodo insegnavo a Modena. L’ultimo arrivato è stato Luca Gagnoni, incredibile e talentuosissimo chitarrista romano di Tivoli e degli Astral Domine (poi divenuti Veil of Conspiracy) e dei For my Demons, che infatti è l’unico ancora al mio fianco di questa vecchia line-up. Il suo apporto è stato fondamentale nei brani più Sinfonici e Progressivi ma anche negli assoli mozzafiato della title-track.
L’accoglienza è stata molto positiva divenendo anche TOP ALBUM su alcuni siti come www.secretofsteel.net, una cosa che sicuramente fa molto piacere. Anche all’estero è stato ben accolto, venendo trasmesso da radio americane o apparendo su siti russi appena uscito, francesi, olandesi e greci, testate tedesche e francesi grazie al lavoro del mio label manager Gianni della Cioppa con la sua Andromeda Relix, ma in genere il disco è arrivato ovunque anche grazie al lavoro egregio della GT Music come distribuzione mondiale.
E’ arrivato anche alla Tower Records, il più importante e grande negozio di dischi giapponese di Tokyo.
Dalla sua uscita, sono passati ormai tre anni circa; hai in progetto qualcosa di nuovo? Lo spero perché avendoti ascoltato adesso l'acquolina per una tua nuova opera rock si fa sentire.
Ti va di anticiparci qualcosa?
Rimango piuttosto abbottonato per mantenere un po’ di suspence e di senso del mistero.
Posso dirti che il disco sarà collegato in parte ancora a “Golden Metal”, ma si discosterà per alcune parti ancora più sperimentali e atmosferiche, soprattutto nel reparto sinfonico e ambient, visto che amo anche generi come appunto la Musica Sinfonica e Classica ovviamente (specie Romantica), ma anche più moderna come la New Age alla Yanni (che tra l’altro ho avuto il piacere di conoscere e non escludo qualcosa di clamoroso in tal senso), qualcosa di più elettronico come Vangelis o cinematografico come Goblin/Simonetti e John Carpenter.
La data di uscita prevista è Marzo, ma chissà che non riesca a pubblicare qualcosa prima; magari un album di Metal Covers chiamato “ETERNAL METAL-Tales from the Twilight Zone” che copre un periodo di 30 anni di Grande Metal che va dal 1983 al 2013 e le canzoni saranno predisposte in questo senso cronologico, partendo da Ozzy con
“Bark at the Moon” del 1983, arrivando ai Sabbath di “God is Dead?” con Ozzy appunto e chiudendo quindi idealmente un cerchio ma passando per ogni tipo di Metal: dai Dream Theater, ai Kamelot, dai Virgin Steele ai Savatage, dai Dokken a Yngwie Malmsteen e molto altro.
Una cosa credo mai fatta da nessun’altro, ma a me piacciono le sfide di questo tipo, perché di base nasco come singer e interprete.
Vorrei far uscire il disco anche come MusiCassetta, proprio per riallacciare quel legame con il Metal di una volta specie degli anni ’80/’90 di cui la MC, è simbolo di tipo di ascolto grazie al suo calore, potenza e comodità (anche attraverso il tape –trading dei demo e le nostre registrazioni dagli originali di amici, quando non c’era altro modo se non avevi denaro per comprare gli originali per noi studenti squattrinati davvero costosi).
Perché fare solo Covers Metal ti chiederai… perché se pensi a un Musicista Classico, sai che farà covers solo di Classica e ormai il Metal Classico e del Passato è divenuto “Musica Classica”dei nostri giorni.
Magari un giorno ne farò uno solo di Prog, uno solo di AOR, uno solo di Gothic/Dark Wave etc.
Mi piace essere ”filologico”… sarà perché appunto insegno e vado a “periodi” e “correnti” storiche.
Non amo gli albums di covers dove si mischia un po’ di tutto, passando dal Pop al Metal senza soluzione di continuità, forse solo l’operazione di Jorn Lande la trovo più o meno coerente in questo senso, perché il suo “Heavy Rock” cerca di avere un sound generalmente coesivo tra i vari generi trattati.
I musicisti che collaboreranno al nuovo album saranno i soliti di Golden Metal o qualcosa è cambiato?
Della vecchia line-up è rimasto solo il prode Luca Gagnoni e ci saranno nuovi musicisti di cui mantengo ancora il riserbo per annunciarli in toto nei prossimi comunicati stampa, anche perché fanno parte di altre bands già conosciute e in attività. Ognuno ha portato qualcosa di nuovo, soprattutto nel settore sinfonico/tastieristico, dove mi sono avvalso di ben due tastieristi entrambi bravissimi. Con uno di essi in realtà, avevo già collaborato e arrangiato insieme una prima versione molto più sinfonica e wagneriana di “Golden Metal”, che fu la prima canzone scritta appositamente per un progetto solista. Ma devo dire che il grosso del lavoro, l’ho svolto proprio con Luca, che ha fatto anche tutte le covers facendo un lavoro incredibile e straordinario, perché non è da tutti mostrare una tale versatilità per me fondamentale e elemento davvero”Golden”!!
Per quanto riguarda concerti live; Ti vedi pronto per affrontare un tour Antonio Giorgio?
Purtroppo questa è l’unica nota dolente al momento perché non mi sento di promettere nulla in tal senso, visto che ogni musicista è già impegnato con la propria band sul fronte studio e live e anche la distanza geografica è notevole. Rimango aperto ovviamente a questa possibilità, perché suonare dal vivo è importanza “vitale”.
Come ho letto da una vecchia intervista di Sammy Hagar dei miei eroi giovanili (i Van Halen o meglio “Van Hagar”ovviamente), "Se il registrare in studio è come lavorare per il Cinema, dove puoi girare lo stesso Ciak varie volte e essere più perfetto, il suonare dal vivo è come il Teatro, dove conta solo la prima, hai un contatto diretto con il pubblico e vince chi sa trasmettere in maniera più “diretta” e sincera queste emozioni".
Cosa non semplice e che solo i grandi possiedono. Di recente sono entrato molto in sintonia con i ragazzi dei
Lacuna Coil, (attraverso la conoscenza di Cristina Scabbia avvenuta in un masterclass a Foggia lo scorso Dicembre) Devo dire che in questo li ritengo anche superiori ai Kamelot stessi, ormai sono una band incredibilmente internazionale e iper-comunicativa, Cristina ormai è una Regina del Metal e del Rock e non può che avere tutta la mia stima e riverenza. Ho imparato davvero molto dal suo modo di porsi al pubblico e sarebbe bello fare prima o poi un duetto come le ho già proposto più volte. Ovviamente andare in Tour con loro sarebbe il massimo per una band italiana. E voglio solo anticipare che un nuovo brano (“In Your Eyes (Emerald Light)” ), è ispirato proprio a lei e al nostro incontro. In lei ho trovato una nuova Musa e dal punto di vista privato è stata una boccata d’ossigeno dopo un periodo molto nero e buio, a seguito della perdita della persona più importante della mia vita avvenuta nel 2017.
Il loro nuovo lavoro: “Black Anima” è nettamente il più riuscito e completo; sta riscuotendo un grosso consenso di pubblico e critica e non posso che gioirne, perché è tutto meritato ed è un album a suo modo Epico e diverso dal loro tipico stile…più “Golden”!!
Ti è mai venuto voglia di far parte di una band?
Certo, come detto per i Kamelot ci sono andato molto vicino e in passato avevo una band Prog con il mio fonico e amico di vecchia data: Piero Sanacore (una militanza anche nei Prog Metallers Soul Secret) e ho provato per ben due volte per i miei amici Heimdall, con i quali sono sempre in contatto, anche perché Fabio Calluori, ha un bellissimo e professionalissimo studio di registrazione a Santa Tecla (Salerno), il Sonic Temple Studio, dove il mio amico Luca Sellitto degli Stamina, ha registrato il suo fantastico debut solo, con una line-up incredibile, con Goran Edman e Henrich Brockman dei N’Tribe ed ex-Royal Hunt e Evil Masquerade alla voce.
Un cantante di razza è sempre alla ricerca di una band già avviata e di successo, mai dire mai!!!
Anche per i Kamelot stessi!!
Prima di salutarci, ti va di mandare un saluto ai lettori di Deliri Progressivi?
Certamente!! Un saluto epico a tutti voi che seguite e amate con grande passione la bella Musica e il Grande Metal. Stay Golden e rimanete sintonizzati!! Ovviamente un super saluto a te Roberto, grazie mille!!!
Roberto Bruno
LINER NOTES & ANALISI di "GOLDEN METAL (The Quest for the Inner Glory)" a distanza di 4 anni e in attesa del nuovo album "IMAJICA":
INTRO:
Sono un singer irpino che prima di arrivare al debutto rappresentato da questo ambizioso "Golden Metal (The Quest...)" ha registrato molti demo con vari progetti e altre bands, fatto numerosi provini internazionali per bands anche blasonate come Kamelot, Royal Hunt, Conception e molte altre e registrato un brano per il Tributo Ufficiale ai Virgin Steele ("By the Gods- A Noble Tribute to Virgin Steele") uscito per l'americana Majestic Metal Records e masterizzato e supervisionato da David Defeis stesso, leader dei Virgin Steele.
Questo lavoro ha avuto una lunga gestazione di un paio di anni per via di qualche cambio di line-up all'ultimo momento e per gli impegni dei membri della vasta line-up con le loro bands principali come Fogalord, Astral Domine e Blue Rose tra le altre.
Il sound è molto genuino e non iper-prodotto, quindi particolarmente vero e suonato e le canzoni si contraddistinguono soprattutto per una particolare varietà stilistica seppur essenzialmente all'interno dello stesso Metal e Hard/Heavy Rock con qualche puntatina di tanto in tanto nella Musica Classica, Celtica, New Age e Soundtrack.
Infatti l'album è un concept, in parte alchemico perché il Golden Metal del titolo è una mia creazione originale ispirato all'Alchimia stessa come concetto filosofico: infatti essa è Scienza dei Metalli e l'Oro è il Re dei Metalli e il Metallo più prezioso e nobile.
Una perfetta metafora fatta mia propria per creare il mio Metallo sperando appunto che sia Nobile & Dorato.
Track by Track:
1- GOLDEN METAL
Si parte quindi dall'Epica title-track decisamente Dio/Virgin Steele/Fifth Angel oriented con un ritornello energico da cantare a squarciagola dal vivo e che viene riproposto in varie tonalità così come la intro, stile "Inno all Gioia" di beethoveniana memoria o "Liberty" di Steve Vai grazie alle multi-tracce registrate dal guitar-hero Luca Gagnoni, perfetto contralaltare per le mie modulazioni vocali che variano spesso arrivando a quasi 4 ottave, che viene riproposta in versione acustica e con variazioni nel finale.
Il brano è un manifesto del mio credo filosofico e concettuale e sicuramente uno dei brani più vincenti del lotto di canzoni ripeto una diversa dall'altra.
2-LOST AND LONELY (DESPERATE DAYS)
Si entra quindi nel vivo del concept dell'album che ha come protagonista un mio alter ego a nome Gabriel Raven, giovane musicista inglese in cerca del giusto riconoscimento e dell'equilibrio nella sua vita sentimentale e privata e anche di ciò che si nasconde dietro ciò che chiamiamo "Realtà", con la malinconica ma comunque epica a suo modo e reminiscente dei migliori Warlord del compianto Bill Tsamis (RIP) ma anche i Queensryche più AOR oriented "Lost & Lonely (Desperate Days)", il brano sicuramente più quadrato dei brani di "Golden Metal" generalmente strutturati e cangianti.
3-THE VISION
Si prosegue con la progressiva e gotica "The Vision", un brano che in 4 minuti e 44 secondi sembra essere più Prog di tanti brani che durano 20 o 30 minuti, semplicemente perché in essa si ripete solo il chorus.
Si inizia ad avvertire da questo brano il mio amore per certi Black Sabbath post-Ozzy e per il riff-rama di Tony Iommi e tra l'altro lo stesso Luca Gagnoni è parente di Iommi!!
Buon sangue non mente, anche se il brano qui è suonato dall'altro chitarrista Enrico Di Marco, più Steve Vai/Eddie Van Halen (RIP)oriented rispetto al malmsteeniano Luca, forse meno virtuoso ma ugualmente creativo e personale nello stile e che mi ha aiutato molto nella composizione dei brani.
4/5-THE CALLING & THE VOICE OF THE PROPHET
"The Calling/The Voice of the Prophet" spostano l'asticella stilistica verso il Power/Prog Sinfonico alla Kamelot e Virgin Steele, potremmo dire una forma di Romantic Metal intendendo l'influenza del Romanticismo tedesco ma soprattutto inglese visto che il brano è dedicato al mio artista preferito, il geniale William Blake, parte integrante del concept in un ruolo virgiliano e dantesco di Guida nel mondo Eterno & Immateriale che si distende dietro la cosiddetta Realtà dei 5 sensi ingannatori.
Spuntano anche influenze celtiche che riportano anche ai grandi gruppi Prog del passato come ELP, YES & Jehtro Tull.
6/7/8- BEYOND HEAVEN & HELL SUITE: THE ETERNAL REBELLION/LUMINOUS DEMONS/KEEPER OF TRUTH
Un Trittico pittosto particolare si palesa al centro dell'album formato dai brani "The Eternal Rebellion", "Luminous Demons" & "Keeper of Truth" e a nome "Beyond Heaven & Hell Suite".
Le prime due mostrano ancora influenze marcatamente Virgin Steele (del doppio capolavoro dei due "The Marriage of Heaven & Hell"di blakiana memoria e infatti vi è un passo recitato da Blake proprio dal "The Marriage...") e Black Sabbath era Dio/Martin, così come nella conclusiva "Keeper...", altro tassello estremamente epico vicino alla title-track ma con un bellissimo cambio di tempo alla Iommi e un tocco Class-Metal alla Fifth Angel/Dokken davvero ottantiano e qualche passaggio stile gli Iron Maiden più epici di "Brave New World".
Nel videoclip ho inserite immagini e scene dal Cult Libro & Film di CLIVE BARKER "CABAL (o "Nightbreed)" che si adatta molto bene al testo e al feeling. Ho in lavorazione anche un eventuale futiro concept sul capolavoro di Barker.
9-THE REAPER
Si prosegue con la sabbathiana e doom "The Reaper", brano chiaramente ispirata alla poetica zombesca/cimiteriale del nostro Tiziano Sclavi e ai suoi Dylan Dog & "DellaMorte DellAmore" (citato nel finale con suggestivo recitato in italiano) e che pur nella sua goticità oscura non rinuncia alla melodia ben rappresentata nel finale.
I Black Sabbath di "When Death Calls" da "Headless Cross" sono una evidente influenza come certi Candlemass, ma il tutto sempre filtrato attraverso il mio stile personale e con un assolo di Gagnoni degno dell'asso Marty Friedman.
Brano molto strutturato e da un sapore Prog quasi seventies vicino anche a certi Atomic Rooster per vie degli organi o volendo ai nostri Death SS e Paul Chain.
10-FOREVER WE ARE ONE
"Forever We Are One" invece è un altro numero Power/Prog decisamente Sinfonico come "The Voice...", più Dark e Epico, un mix tra Dream Theater, Royal Hunt, Virgin Steele e Kamelot.
Ritornello epico e vincente da cantare a squarciare nei concerti.
Ambientazione fantascientifica e testi filosofici e visionari alla "Blade Runner" e "Stati di Allucinazione" di Ken Russell (film presente nel lyric video pubblicato sulla mia pagina personale di Facebook www.facebook.com/antoniogiorgio7 ).
11-ET IN ARCADIA EGO SUITE ( Part I: Golden Ages (The Quickening) Part II: Human Gods Part III: The Emerald Table (As Above so Below) )
Questo album epico non poteva che chiudersi con il brano più ambizioso e epico del lotto,la Suite divisa in tre parti "Et in Arcadia Ego Suite" che ha il suo focus nella centrale "Human Gods" (le altre due parti sono atmosferiche e evocative intro e outro sinfoniche stile anche un certo Yanni e Vangelis con lo stesso tema ripetuto in chiave diversa, nell'intro in minore nell'outro in maggiore), baciata da riff Greci e alla Virgin Steele di "Invictus" e "House of Atrues I & II" e una cavalcata Power degna dei migliori Kamelot di "The Fourth Legacy" o dei Black Sabbath di "Die Young".
12- ALONE AGAIN
Chiude come titoli di coda la cover della bellissima ballad dei mitici Dokken "Alone Again", fatta in coppia con Riccardo Scaramelli dei Blue Rose/Thunderproject e davvero personalizzata con uno stile più classicamente Metal pieno di feeling a volte del limite del Blues mischiato a un vibrato da Lirica come i grandi Dio, Halford, Tate e Dickinson e molti altri mi hanno insegnato creando lo stile Vocale del Metal migliore che tutti conosciamo e amiamo.
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Anche la batteria di Nicolò Bernini colpisce per il suo suono caldo e naturale e tutti i musicisti hanno dato il loro prezioso contributo in maniera determinante, anche solo per un brano in alcuni casi.
Da non dimenticare la versione "Golden Deluxe" in digitale con cover art differente e comprendente ben due cds, racconto lungo in italiano scritto da me, booklet esteso di 54 pagine, alternative mix e covers di band "Golden" come Kamelot, Virgin Steele, Black Sabbath, Queensryche, Bruce Dickinson, Conception e Dream Theater rivisitate secondo il mio stile come se fossero state scritte per la mia voce e provenienti come nel caso di Kamelot e Conception anche dai provini fatti per loro.
Da non dimenticare nemmeno il bellissimo artwork curato da Jahn Vision Art (Jahn Carlini dei veneziani Epic Power Heroes Great Master) insieme a me come ideazione tra creazioni ex-novo e una copertina fortemente epica alla Ioannis ( l'autore della mitica copertina di "Awaken the Guardian" dei Fates Warning) e simbolica alla Kamelot di "The Fourth Legacy".
STAY GOLD & STAY METAL always!!
AG
P.S.
Il disco continua a vendere e nell'attesa del nuovo se volete fatelo vostro con il lussuoso digipak di 3 ante con booklet di 16 pagine curatissime con tanto di liner notes e se volete posso anche firmarvelo se lo comprate da me sulla pagina BANDCAMP (lo trovate anche altrove ma a prezzi spesso salati).
www.antoniogiorgiometal.bandcamp.com
www.facebook.com/antoniogiorgiometal
www.gtmusic.it
www.andromedarelix.com
www.pickuprecords.it
https://www.pickuprecords.it/golden-metal-the-quest-for-and060-8003703600609.html
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